La scuola degli 'GNORANTI
martedì 21 ottobre 2008

Dinanzi ad una simile indecenza non si può non parlare.
Anche un blog come il mio, che racconta di storie, di libri e recensioni, può divenire uno spazio per parlare di come le cose stiano precipitando.
Oggi ho assistito all'assemblea della mia facoltà: molto di ciò che è stato detto è la pura e semplice verità.
E' vero anche, purtroppo, che se non si farà qualcosa la riforma passerà e saremo tutti segnati, penalizzati.

Come dice Luciana Littizetto la nostra sarà la scuola delle 4 "I".





e aggiungerei:


Voi come la pensate ?


 
posted by Cristina Pace at 13:50 | Permalink 1 comments
Save the Children
martedì 14 ottobre 2008


Attiro la vostra attenzione sul mio spazio video (in fondo alla colonna di destra) per un iniziativa importante .

Da domani 15 Ottobre e fino al 13 Novembre sarà possibile donare 2 euro a "Save the children", l'associazione Onlus che lotta per i diritti dei bambini in tutto il mondo .

Tramite un sms darete la possibilità ad ognuno di quei bambini di avere una matita in mano.. per riscrivere il loro futuro.

 
posted by Cristina Pace at 14:30 | Permalink 0 comments
Stregata da un hibiscus rosso : Undici Minuti
sabato 4 ottobre 2008


L'immagine di quel fiore rosso sulle lenzuole bianche fu una delle prime cose che notai nel verde divano del mio salone: mi suggeriva l'idea di un innocenza violata. Come al solito mia sorella aveva portato un libro da Agrigento, la sua città universitaria.

Era di Paulo Coelho, un autore che in quel periodo io, Leda e i tre quarti del mondo leggevamo, molto gettonato insomma.

Il titolo era in rosso vivo : Undici minuti.

Ho dovuto attendere almeno metà libro per capire realmente a cosa si riferisse quel titolo e cosa volesse realmente comunicare Paulo Coelho attraverso questa storia.

Un libro che dall'esordio può sembrare più una favola, una storiella... ma sebben l'inizio sia "C'era una volta" la parola che segue è "una prostituta", un termine privo dei clichè romantici delle favole, un termine crudo, scomodo, adulto.

Questa riflessione, fatta dall'autore stesso, interrompe la storia dall'inizio e Coelho giustifica quell'inizio svelandoci la fine : è una storia a lieto fine, come in ogni fiaba che si rispetti.

Maria, una giovane e bella brasiliana, sceglie di fare la prostituta : sceglie di farlo per accostarsi a qualcosa che in fondo non ha mai capito.. se stessa. La sua scelta esprime la ribellione al suo poco coraggio, ai suoi castelli in aria , alla monotonia di una vita già vissuta, logora, ai soliti romanticismi.

E paga ogni giorno il prezzo di questa scelta, paga con la sola moneta che possiede, prova su se stessa lo squallore di una vita senza sentimenti ed emozioni... emozioni che tanto nasconde, non capisce ma che poi ricerca..

Maria legge molto, prende in prestito dei libri dalla biblioteca di Ginevra e studia il sesso e le dinamiche per capire come concedere ( ma sopratutto concedersi) l'unico piacere ...ma si convince che il tutto dura solo 11 minuti. E 350 franchi solo per 11 minuti non sono pochi e un giorno, pensa, basteranno per tornare in Brasile e vivere agiatamente... Tutto questo fino all'incontro con Ralf, un giovane artista che riesce a guardarla in modo diverso, un uomo in cerca di risposte, le stesse che cerca Maria.

I loro corpi si respingono ma le loro anime si cercano, danzando tra i loro reciproci dubbi e bucando le corazze che entrambi si sono costruti.

Quando Maria lascia finalmente che la realtà, nella sua totale perfezione, prenda il sopravvento arriva il lieto fine, quello che lei ha sempre creduto fosse solo nei film, prima dei titoli di coda che scorrono sul nero schermo.


Se leggiamo oltre le righe ci rendiamo conto che il fulcro della storia è la ricerca della vera differenza tra sesso e amore.
Da mera soddisfazione di un piacere, quasi un atto animalesco esso può tendere a un unione che si può definire sacra, quasi rituale, un unione di anime oltre che di carni.

Un argomento abbastanza spinoso, a cui un autore filosofo come Coelhosi accosta con umiltà e curiosità, mettendosi più volte sul piano del lettore.
La scabrosità del tema e il senso della storia non proprio immediato è probabilmente il motivo per cui non tutti i suoi lettori hanno apprezzato questo romanzo.

Io dal canto mio lo consiglio - e l'ho consigliato - perchè aiuta a riflettere in modo serio e profondo oltre che sul tema e sulla storia, anche sul nostro essere donna, con tutte le nostre sfaccettature, la forza e il desiderio di cercare la favola che, nonostante tutto, ci accompagna tutta la vita.


L'introduzione è l'Inno a Iside, un bellissimo frammento del III sec che recita così:


Perchè io sono la prima e l'ultima,

Io sono la venerata e la disprezzata,

Io sono la prostituta e la santa,Io sono la sposa e la vergine,

Io sono la mamma e la figlia,Io sono le braccia di mia madre,

Io sono la sterile eppure sono numerosi i miei figli,

Io sono la donna sposata e la nubile,

Io sono colei che dà la luce e colei che non ha mai procreato,

Io sono la consolazione dei dolori del parto,

Io sono la sposa e lo sposo,E fu il mio uomo che mi creò,

Io sono la madre di mio padre,

Io sono la sorella di mio marito,

Ed egli è il mio figlio respinto.

Rispettami sempre,Poichè io sono la scandalosa e la magnifica.


Inno a Iside, sec III o IV, ritrovato a Nag Hammadi
 
posted by Cristina Pace at 20:26 | Permalink 3 comments
Arrivederci piccole donne
venerdì 26 settembre 2008

Santiago del Cile : quattro cugine, quasi sorelle, passano l'estate dalla zia Casilda, una donna all'apparenza austera e autoritaria.
Hanno caratteri diversi, fantasticano e giocano ... uno dei loro giochi preferiti è interpretare le eroine dei libri, proprio come "Le piccole donne" della Alcott.

Sono Meg, Jo, Beth ed Amy dei nostri giorni : si confrontano ogni giorno con i loro caratteri e gli avvenimenti dell'ultima estate trascorsa insieme al pueblo, che ha cambiato la loro vita.

L'11 Settembre è una data ricorrente , la cesura tra i vari stadi delle loro vite : è l'11 settembre del colpo di stato cileno (che è solo accennato), l'11 Settembre delle Twin Towers. Quando il mondo cambia, cambiano anche le loro vite nella continua ricerca di qualcosa, qualcosa che probabilmente avevano e si sono lasciate indietro.

Quel passato, quando tutto ancora poteva essere e quando era lecito sognare.


Lo stile di Marcela Serrano passa dallo stream of consciusness di Nieves (Meg), allo stile sfacciato e letterario di Ada (Jo) e quello civettuolo di Lola (amy). Ma la vera narratrice è Luz, la più fragile , la più buona, ma non per questo meno interessante o marginale.

Bellissimo il quadro dell'America Latina che ne emerge, bellissima la figura della zia Casilda, una donna forte e protettiva, le cui orgini sono spesso citate quasi come causa/ destino della vita sua e delle 4 nipoti.

Una storia quindi che parla di donne, del loro continuo sforzo per rivivere il passato e ritrovarsi insieme e sè stesse. Il perdono e la colpa, l'anticonformismo e la ricchezza, la bontà e il sacrificio le inducono a rivolgersi al passato, inesauribile fonte di malinconia.
Il finale lascia l'amaro in bocca.. forse è finita bene. Forse non è finita.


Piccola curiosità su questo libro: l'autrice me l'ha consigliata mia zia Beatrice che è argentina e il titolo del libro mi ha attirato perchè anche io, con mia sorella ed altre due amiche, giocavamo sempre a Piccole donne. Tra l'altro, il libro della Alcott, è il secondo libro che ho letto.
 
posted by Cristina Pace at 10:33 | Permalink 1 comments
Stultis infinitus est numerus
martedì 16 settembre 2008

è semplicemente una vergogna.. fate girare questa storia e se potete boicottate la maleducazione!
 
posted by Cristina Pace at 12:07 | Permalink 1 comments
Emozioni in viaggio
lunedì 1 settembre 2008

In un attimo di creatività e di rivelazione, durante il viaggio verso Palermo, ho scritto questa brevissima poesia.



Tra le luci e l'ondeggiare delle barche, tra la montagna che si erge sicura ed insolente.. ti vedo.
Mi perdo nei tuoi occhi dalle mille sfaccettature e colori, ascolto i tuoi accenti coloriti e appassionati, che celano vaporose malinconie e teneri sussulti.

Hai il volto degli arabi e dei popoli lontani d'oltremare: il tuo sorriso è aperto come quello di chi ti ha amato e tuttora ti ama, ma sul tuo corpo porti le cicatrici di chi non ti ha voluto bene, non ti ha rispettata.
Eppure la tua bellezza mi conquista, la tua grandezza mi avvolge.
Persa tra le tue braccia profumate, di buono, di delizie, di spezie .. mi rendo conto che ti amo. Che sei mia.
Che è qui che sono nata. Che ti ho ritrovata, mia PALERMO.







 
posted by Cristina Pace at 13:49 | Permalink 1 comments
I classici della letteratura
venerdì 29 agosto 2008

Da qualche settimana è cominciata la raccolta in edicola "I Classici della letteratura"..
Il primo numero, con le prime due opere, è già andato a ruba e non se ne trova uno nemmeno a pagarlo a prezzo 'oro..
Ora mi chiedo: gli italiani hanno riscoperto il piacere di leggere Manzoni e i suoi tanto famosi "promessi sposi" ( che per inciso, scivolati tra i libri i scuola, rappresentano il tormento di generazioni di studenti) o l'interesse è più rivolto al libro a lui "accoppiato"(il doppio senso è d'obbligo) cioè il Kamasutra?
Che dire? Ai posteri l'ardua sentenza..

Io intanto vorrei parlare con il "signor Hacette" che ha creato questa accoppiata. A lui chiederei se questa è una trovata per fare comprare ( e magari anche leggere!) Manzoni anche a coloro che pensano che questo sia il nome di una carne in scatola oppure l'occasione per fornire un alibi a coloro che volevano leggere il Kamasutra ma non avevano il coraggio di acquistarlo in libreria. Secondo me tutte e due.








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posted by Cristina Pace at 09:40 | Permalink 0 comments