Arrivederci piccole donne
venerdì 26 settembre 2008

Santiago del Cile : quattro cugine, quasi sorelle, passano l'estate dalla zia Casilda, una donna all'apparenza austera e autoritaria.
Hanno caratteri diversi, fantasticano e giocano ... uno dei loro giochi preferiti è interpretare le eroine dei libri, proprio come "Le piccole donne" della Alcott.

Sono Meg, Jo, Beth ed Amy dei nostri giorni : si confrontano ogni giorno con i loro caratteri e gli avvenimenti dell'ultima estate trascorsa insieme al pueblo, che ha cambiato la loro vita.

L'11 Settembre è una data ricorrente , la cesura tra i vari stadi delle loro vite : è l'11 settembre del colpo di stato cileno (che è solo accennato), l'11 Settembre delle Twin Towers. Quando il mondo cambia, cambiano anche le loro vite nella continua ricerca di qualcosa, qualcosa che probabilmente avevano e si sono lasciate indietro.

Quel passato, quando tutto ancora poteva essere e quando era lecito sognare.


Lo stile di Marcela Serrano passa dallo stream of consciusness di Nieves (Meg), allo stile sfacciato e letterario di Ada (Jo) e quello civettuolo di Lola (amy). Ma la vera narratrice è Luz, la più fragile , la più buona, ma non per questo meno interessante o marginale.

Bellissimo il quadro dell'America Latina che ne emerge, bellissima la figura della zia Casilda, una donna forte e protettiva, le cui orgini sono spesso citate quasi come causa/ destino della vita sua e delle 4 nipoti.

Una storia quindi che parla di donne, del loro continuo sforzo per rivivere il passato e ritrovarsi insieme e sè stesse. Il perdono e la colpa, l'anticonformismo e la ricchezza, la bontà e il sacrificio le inducono a rivolgersi al passato, inesauribile fonte di malinconia.
Il finale lascia l'amaro in bocca.. forse è finita bene. Forse non è finita.


Piccola curiosità su questo libro: l'autrice me l'ha consigliata mia zia Beatrice che è argentina e il titolo del libro mi ha attirato perchè anche io, con mia sorella ed altre due amiche, giocavamo sempre a Piccole donne. Tra l'altro, il libro della Alcott, è il secondo libro che ho letto.
 
posted by Cristina Pace at 10:33 | Permalink


1 Comments:


At 28 settembre 2008 alle ore 14:31, Blogger Anna Maria

E' proprio vero che si riesce a trasmettere una sensazione solo se si è davvero riusciti ad amare qualcosa, mi hai fatto venire voglia di leggere questo libro.
"Piccole donne crescono" è stato uno tra i primi libri che ho letto.

Ciao Cristina, buona Domenica :))